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LAS FILIONDAS NELL’ORTO DI FAMIGLIA

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La delusione fu ancora più cocente, quando, consultata l’araldica di ogni tempo, capimmo che la storia di Lorenzo il Magnifico, innamorato di una nostra lontana parente, tanto da regalarle un castello, era una favoletta, inventata di sana pianta per  conciliare il sonno.

In verità il nonno Giuseppe, grande latinista, aveva cercato di rendere onore alla gloriosa stirpe, attraverso un’improbabile, ma originale etimologia del cognome:” Bifulco deriva da bis e fulgor, che vuol dire due volte splendente”, raccontava ai nipoti, con aria da sberleffo.

Giunte, all’età della ragione ci accontentammo di essere delle Bifulco semplici, modeste  e accantonammo il sogno di un matrimonio fiabesco, con un principe, almeno io, perché Emma continua  ad attendere la carrozza d’oro che la condurrà a palazzo reale. Dunque, una volta  preso atto di essere  Bifulco, ci  rendemmo conto che l’appartenenza alla famiglia non è un fatto acquisito geneticamente, ma per accedere al titolo di “flijondi”- appellativo massimo della stirpe- occorre studiare molto, come acutamente osserva la madre di Emma, nonché consorte di Franco Bifulco.

Prima di tutto occorre eliminare ogni forme di convenzione sociale,  bisogna essere  fedeli alla proprio modo di essere, e  orgogliosamente rifiutare tutti gli ambienti snob, con la puzza sotto il naso, di fatti in tali ambiti la proverbiale sincerità dei Bifulco diventa una bomba.  Ma l’elemento decisivo è la passione per la terra, si coltiva di tutto, perché un Bifulco è prima di tutto un Contadino. Dimenticate  tutte le storie sul biologico, e dei nuovi radical-chic che si emozionano per una mela bitorzoluta, con il verme, i Bifulco fanno sul serio, agricoltura vecchio stampo, di zappa e sudore. L’odio per questa nuova categoria di contadini in cachemire è manifesto,  in campagna si va con la maglia della salute e si ritorna a casa con le scarpe sporche per dare un po’ di vita ai lucidi pavimenti del salotto  L’orto è una vera missione, le cesta di ortaggi e frutta  in bella mostra nel salotto di casa è la maniera con cui si omaggiano le donne di famiglia.

Volete mettere un mazzo di fiori con una bella cesta di melanzane e lattuga? Come ebbe ad osservare  il grande Vittorio,alle lamentele delle moglie che rimproverava la mancanza di romantiche attenzioni.

Io ed Emma, innamorate dei nostri papà non potevamo resistere alla tentazione dell’orto, alla magia del pomodoro, all’allegria  multicolor del peperone, alla speranza verde delle lattuga. Sotto la guida dei nostri genitori, maestri indiscutibili di arte agricola, profeti assoluti della tavola sana, coltiviamo i nostri prodotti per condurli con orgoglio sulle tavole del dum dum, insomma siamo delle vere Bifulco.

Per diventare FILIONDAS, occorre ancora un lungo addestramento,  lunghe discussioni su argomenti di capitale importanza come”la caccia delle balene”molte feste, tavole imbandite e vinello allegro, da bere in modo saggio e con gli amici cari, perché  i veri Filiondi sono filosofi,  artefici implacabili del buon vivere.

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