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Belle/i e consapevoli. Curarsi ma rispettando l'ambiente | Biancaluna Bifulco

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I prodotti di bellezza, che usiamo per la cura del nostro corpo, da ungere con crema per renderlo sodo e splendente mentre ce ne stiamo sulle rive del Dum Dum nei giorni d’estate, hanno un impatto notevole sull’ambiente, costituiscono un fattore inquinante e contengono elementi chimici dannosi alla salute.

Acquistiamo, spesso, un prodotto perché sedotte dalla pubblicità:

“più magre in sette giorni con la crema”, “viso giovane, dieci anni di meno”, potrei continuare all’infinto con gli inganni dell’industria cosmetica, perché le ho provate tutte pur di dimagrire evitando le diete; ricordo l’effetto ustione di una crema anticellulite che mi faceva piangere di notte, ma prometteva effetti miracolosi.

È inutile dirvi che non persi un centimetro, ma da quel giorno ho imparato ad amare la mia pinguedine, perché risultato di molte cenette e feste con gli amici, effetto di grasse risate, le risate non sono mai magre.

Allora, cosa fare?  Dovremmo rinunciare all’illusione che ci rende donne da sempre, rinunciare alla stoccata seduttiva dell’eyeliner o all’effetto broncio di un gloss?

In verità la storia della bellezza è antica quanto le donne, basti pensare alla più bella di tutte Cleopatra, che con i suoi occhi dipinti di khol e la sua intelligenza riuscì a cambiare il corso della storia, tenendo in pugno due generali romani del calibro di Giulio Cesare e Marco Antonio.  Si narra che la bellissima Cleopatra fosse solita rendere la sua pelle liscia e setosa, a prova di carezza sulla coscia, con una ceretta tutta naturale, a base di sterco di uccello e di mosche. Qualcuna di voi vuole provare?

Non storcete il naso, perché andando a leggere le etichette dei prodotti di bellezza, si trovano ingredienti peggiori, del resto nessuno è mai morto per una cacchetta di piccione mentre con gli ingredienti delle creme, i danni alla salute possono essere seri.

Chissà cosa conteneva la mia crema anticellulite? Forse plutonio…

Molti dei prodotti cosmetici che usiamo sono delle vere bombe ad orologeria per la nostra salute.

La presenza di silossani, in detergenti e shampoo, produce effetti dannosi sulla fertilità.

Ma non è ancora finita, molti prodotti, tra cui dentifrici, detergenti, rossetti contengono microplastiche, che non possono essere captate dai filtri e finiscono dal nostro lavandino direttamente al mare, determinando il più pericoloso attacco all’equilibrio del nostro ecosistema.

Anche le creme solari, che distribuiamo generosamente per proteggerci dal sole, contengono oxibenzone, sostanza nociva che contribuisce allo sbiancamento della barriera corallina.

Ma non è finita qui, il packaging dei prodotti cosmetici, spesso non riciclabile, è uno dei principali fattori d’inquinamento. Un’ottima soluzione per abbattere gli sprechi sono i cosmetici solidi, niente flaconi di plastica ingombranti ed inquinanti, prodotti ecobio e a rifiuti zero (zero waste).  Ve li consiglio!

Per non parlare dell’impiego del lavoro minorile nell’industria cosmetica globale, che rende reale il titolo del film “La morte ti fa bella”.

L’impegno di molte organizzazioni sta producendo i primi risultati di sensibilizzazione, anche se dall’ultimo rapporto di Greenpeace emerge che poche aziende nel mondo stanno seriamente valutando gli effetti a lungo termine delle loro produzioni.

Cosa fare, dunque, per essere belle e consapevoli?

  1. Comprare prodotti senza packaging inutile, cosmetici zero waste!
  2. Scegliere prodotti con certificazioni di ecosostenibiltà
  3. Leggere con attenzione l’elenco degli ingredienti (da bandire il polythylene, il nylon)
  4. Imparare a fare le creme in casa, per essere più belle e più sensibili. L’olio di oliva fa miracoli, anche per le rughe e la cellulite, altro che creme al plutonio!

Ricordatevi che il sorriso, la spontaneità e l’allegria sono la migliore beauty routine del mondo.

E poi a guardarvi al Dum Dum mentre ballate, con grazia e allegria, sembrate ninfe del mare, sirene ammaliatrici, e nessuna crema, nessun trucco serve per far impazzire l’amato o l’amata con un bacio in riva al mare, sotto un cielo stellato.

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